EnricoMaria Ferrari's
No news, good news
03 May 2024 Ultimo aggiornamento:18 January 2006
Notizie d'agenzia, e di giornali locali, belle fresche, vere. Difficile che le vediate stampate o diffuse. Troppo stupide, inutili, senza interesse. Anche tragiche, ma sempre divertenti. Le metto qui in questo blog, anzichè scriverci, come si fa negli altri logorroici ed autoreferenziali blog, frustrazioni e gioie personali, contenti che almeno uno, te stesso, ti pubblichi. Chi legge un blog è colui che ancora non ne ha realizzato uno.
Per ora.
mercoledì, gennaio 18, 2006


BIOLOGIA: SCOPERTA IMPRONTA DIGITALE FUNGHI MANGIA-CARTA
(NOTIZIARIO SCIENZA E TECNICA)
(ANSA) - ROMA, 18 gen - Il DNA come strumento indispensabile per inchiodare non solo delinquenti e omidici, ma anche per identificare i funghi e i microrganismi 'mangia-carta', che
rovinano libri e documenti storici di grande importanza. E' quanto sono riusciti a fare alcuni ricercatori dell'universita' di Vienna, insieme al Fondo scientifico austriaco e l'Istituto centrale per la patologia del libro di Roma. I ricercatori hanno scoperto il processo molecolare che si sviluppa nei documenti infettati dai funghi, dotati di una loro propria ''impronta digitale genetica''. In questo modo sara' piu' facile per gli operatori scegliere misure efficaci per la conservazione dei testi. A differenza dei metodi convenzionali per l'identificazione dei funghi, generalmente molto elaborati e imprecisi, quello messo a punto dai ricercatori guidati da Guadalupe Pinar, del dipartimento di medicina chimica dell'universita' di Vienna, consente una veloce quanto inequivocabile classificazione delle varie specie di funghi sulla base del loro DNA, grazie a una speciale caratteristica del loro materiale genetico: una regione conosciuta come ITS1, che presenta enormi differenze nelle sequenze delle coppie di basi azotate. ''La regione ITS1 e' spesso soggetta a mutazioni spontanee - ha spiegato Pinar - innocue, visto che questa parte del DNA non ha funzioni riconoscibili nel genoma del funghi e ha un ruolo indiretto nella sopravvivenza delle specie fungine, ma visibili in ogni specie di funghi, ognuno con la propria ITS1. Il che significa che hanno un'impronta digitale inconfondibile''. Per questo tipo di analisi normalmente servono grandi quantita' di DNA, che teoricamente si potrebbero ottenere dal materiale d'origine. Cosa non praticabile ovviamente con i documenti storici. I ricercatori austriaci hanno cosi' clonato il DNA necessario usando le reazioni a catena della polimerasi (PCR). ''In questo modo - ha detto Astrid Michaelsen, collega di Pinar - abbiamo ottenuto frammenti di ITS1 con un alto grado di purezza, anche quando sono molto piccole le quantita' di
materiale fungino per l'estrazione del DNA''. Una volta ottenuto il numero sufficiente di frammenti di ITS1, si procede all'analisi del genoma con una tecnica nota come elettroforesi in gel di poliacrilammide in gradiente di denaturazione, in cui i frammenti di ITS1 vengono applicati a un gel sottoposto a carica elettrica. Il metodo messo a punto dai ricercatori austriaci ha inoltre un altro vantaggio rispetto alle tecniche usate normalmente, e cioe' che si possono usare funghi morti per l'estrazione del DNA. ''I funghi diventano inattivi sulla carta dopo circa 20 anni - ha commentato la ricercatrice - ma la fonte di materiale per il nostro metodo, il DNA, puo' essere isolata altrettanto bene anche cosi'. Cio' significa che si possono usare i campioni dove i funghi sono inattivi, ma il processo di degradazione e' in atto. Grazie ai risultati di questa ricerca sara' ora possibile mettere a punto misure di restauro e conservazione fatte su misura per ogni specie di fungo''.(ANSA).

- Enrico, 8:33 AM-

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