Notizie d'agenzia, e di giornali locali, belle fresche, vere.
Difficile che le vediate stampate o diffuse. Troppo stupide, inutili, senza interesse. Anche tragiche, ma sempre divertenti. Le metto qui in questo blog, anzichč scriverci, come si fa negli altri logorroici ed autoreferenziali blog, frustrazioni e gioie personali, contenti che almeno uno, te stesso, ti pubblichi.
Chi legge un blog č colui che ancora non ne ha realizzato uno.
Per ora.
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mercoledė, aprile 02, 2003
Ha la faccia del figlio di Saddam, Londra gli nega il visto
LONDRA (Reuters) - Un sosia di Uday Hussein, temuto figlio del presidente iracheno Saddam Hussein, al quale in passato aveva dovuto fare da controfigura, sopravvivendo a nove tentativi d'omicidio, ha dichiarato oggi di essere stato trattato "come spazzatura" dai funzionari britannici dell'immigrazione, che gli hanno rifiutato l'ingresso nel Regno Unito per il week-end. "Onestamente non mi era mai capitato nulla di simile", ha detto il 39enne Latif Yahia sul suo fermo all'aeroporto di Birmingham dopo l'arrivo dalla Germania. "All'inizio mi hanno trattato come spazzatura. Gli agenti di polizia erano molto insospettiti", ha detto Yahia parlando al telefono da Dublino in Irlanda. L'ex sosia, che come controfigura di Huday era uscito indenne da nonve tenttaivi d'assassinio, č fuggito dall'Iraq nel 1991 e ora vive nella repubblica irlandese, dove dirige un'agenzia investigativa. Nella sua biografia "Sono stato il figlio di Saddam" e nelle interviste passate, Yahia ha parlato del suo reclutamento forzato per impersonare Uday Hussein. L'uomo ha raccontato di esser stato costretto a guardare filmati di stupri e torture che gli insegnassero come impersonare il figlio di Saddam. Ora, dopo sette ore di attesa a Birmingham, gli č stato negato il permesso di volare a Belfast, in Irlanda del Nord, dove non ha potuto partecipare ad uno show televisivo. Yahia č cosė rientrato a Dublino. Il ministero degli Interni britannico ha confermato la notizia spiegando che l'uomo č stato trattenuto per "alcune ore" in quanto non possedeva i documenti necessari per entrare in Gran Bretagna. "Non sono informato di alcun altro dettaglio", ha riferito un portavoce del ministero sulle accuse di maltrattamenti lanciate da Yahia.
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Enrico, 7:31 PM-
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